La bellezza è negli occhi di chi contempla

S. Pietro Claver

S. Pietro Claver

Lc 16, 16-18
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene
annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi.

 

È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.

 

Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio».

Decisamente difficile questo brano, per due caratteristiche che vi ritrovo: un certo ermetismo espressivo che, unito alla frammentarietà del discorso di Gesù, rende poco chiaro dove vuole condurre chi ascolta.

Mi pare che ogni versetto presente nel brano si riferisca ad un argomento che sembra non legare assolutamente con il successivo o il precedente; in realtà, credo che il filo rosso che lega tutto sia il rapporto con la legge.

In questo contesto, la Legge rappresenta in sostanza l’antico testamento, con le Parole contenute nel decalogo e poi arricchite da una miriade di prescrizioni che si sono sommate nel tempo.

Gesù, in questo capitolo di Luca, sta lanciando una serrata serie di provocazioni ai dottori della legge che non accennano minimamente ad incarnare la legge stessa, scoprendone il cuore, si limitano alla norma.

In questo brano usa tre espressioni secche e dirette: parla di Giovanni come profeta del regno di Dio che l’Avvento del Messia (Gesù stesso) spalanca per tutti, sottolineando che la condizione per entrarvi è…mettercela tutta! In sostanza arriva il momento della scelta per Dio e il suo regno, laddove se Dio ci ha creati senza il nostro consenso non può salvarci senza la nostra partecipazione attiva.

Ancora: la Legge non viene abolita, non passa, non si distrugge, non si supera ma SI COMPIE con la vita di Cristo che mette se stesso al centro del rapporto tra Dio e l’uomo, fa da ponte tra il cielo e la terra, e con la sua Incarnazione nella nostra povera umanità riscatta tutto ciò che è umano, illuminandolo di una dignità nuova.

Infine, l’esempio concreto, con una applicazione pratica di quanto espresso e che riguarda la gestione del legame matrimoniale: Gesù rimette a posto i benpensanti del suo tempo che avevano tirato a loro favore la norma che riguarda il ripudio della propria moglie e che , favorendo la mentalità maschilista dominante, permetteva di rispedire al mittente la malcapitata con estrema facilità e sostituirla come un oggetto senza troppa importanza.

Gesù afferma con forza la dignità di ogni persona, elevando la donna, nella sua vocazione di sposa, che non può essere considerata
oggetto “in scadenza” da sostituire a piacimento.
Gesù rende Dio Padre prossimo alla nostra storia umana. Come non scoppiare di gratitudine?

Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne,
il tuo giudizio come l’abisso profondo. 

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