La bellezza è negli occhi di chi contempla

Calcoliamo la nostra impronta ecologica insieme!

Calcoliamo la nostra impronta ecologica insieme!

Che cosa vuole dire questo piedone?
Sicuramente è un’immagine che molti di voi conosceranno, viene comunemente definita “impronta ecologica” e vuole essere un indicatore sintetico del
nostro passaggio sulla terra… ovvero serve a chiederci se il nostro passaggio è lieve come un piedino (sobrio, misurato, povero?) o pesante come un piedone (vorace, senza limiti)? In sintesi, a valle di una serie di calcoli, ciascuno potrà capire qual è la sua impronta ecologica.

Andando oltre l’aspetto simbolico, che ovviamente vuole essere evocativo e suscitare emozioni e consapevolezza, è importante conoscere il fondamento sottostante e capire insieme come ciascuno di noi potrebbe utilizzare questo strumento per sensibilizzare gli amici sul tema della custodia del creato e degli stili di vita.

Il metodo è stato sviluppato a metà degli anni Novanta da due studiosi M. Wackernagel e W. Rees e si è affermato come indicatore di sostenibilità.
L’impronta ecologica indica quanti ettari di bosco, terreni da pascolo, terreni coltivabili e mari siano necessari per rinnovare le risorse utilizzate e assorbire i rifiuti generati. Consente pertanto di confrontare gli effetti del nostro consumo momentaneo con le risorse disponibili sulla terra.

Le abitudini di consumo della popolazione mondiale causano al momento complessivamente un deficit: ciò significa che l’umanità avrebbe bisogno di 1,75 terre per compensarlo. Questo numero non può non farci balzare sulle nostre sedie! Se il valore medio è 1,75 -e sappiamo perfettamente la quantità di zone povere del Pianeta- siete curiosi di approfondire quale sia l’impronta ecologica dell’Italia, dell’Europa o degli Stati Uniti?

Ci sono molteplici siti dove si può effettuare questa simulazione (https://www.footprintnetwork.org/ oppure https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica) e mi fa piacere condividere questa piccola idea: e se facessimo l’esercizio a piccoli gruppi, con amici, nei gruppi parrocchiali, con i colleghi del lavoro? Una volta fissata la nostra impronta ecologica di partenza, potremmo poi provare a capire in quali ambiti di vita – e dunque in quale delle nostre abitudini di consumo (km percorsi? Consumo di carne? Frequenza di acquisto dei vestiti?) potremmo impegnarci per ridurre la nostra impronta ecologica.

Prendersi un piccolo impegno insieme potrebbe aiutarci a sostenerci nel farlo, a darci un appuntamento magari una / due volte all’anno per rifare il calcolo e verificare se siamo riusciti a diminuire!
Buona lavoro di riduzione & esercizio di sobrietà!

Isabella, cascina Frate Lupo

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