La bellezza è negli occhi di chi contempla

Un’immagine della Sacra Famiglia: il “Tondo Doni” di Michelangelo

Un’immagine della Sacra Famiglia: il “Tondo Doni” di Michelangelo

Il rito ambrosiano colloca la festa della famiglia nell’ultima domenica di gennaio, ovvero nella quarta domenica dopo l’Epifania (quest’anno sarà 29 Gennaio 2023): la celebrazione fu istituita per dare un esempio e un impulso all’istituzione della famiglia, cardine del vivere sociale e cristiano, prendendo a riferimento i tre personaggi che la componevano, figure sì eccezionali, ma con tutte le caratteristiche di ogni essere umano e con le problematiche di ogni famiglia.

Questa festa è celebrata sin dal XVII secolo, ma gli artisti anche in tempi più antichi hanno omaggiato la Sacra Famiglia attraverso le loro opere: analizzeremo oggi la versione di Michelangelo Buonarroti, il Tondo Doni.

Il formato rotondo era molto diffuso nella Firenze rinascimentale: già nel Quattrocento le donne delle famiglie più abbienti, dopo aver partorito, ricevevano in dono il “desco da parto”, un vassoio spesso colmo di frutta che, col tempo, iniziò ad essere fatto decorare da importanti pittori. La tavola di Michelangelo, invece, molto probabilmente venne realizzata in occasione delle nozze dei committenti Agnolo Doni e Maddalena Strozzi ed è datata 1506-1507, di poco precedente e affine agli affreschi della Sistina, come si nota dalla monumentalità delle figure e dai colori accesi e cangianti, e di poco successiva a due tondi scolpiti, che dimostrano la maestria di Michelangelo anche in scultura.

Questo momento di dolce quotidianità tra Maria, Giuseppe e Gesù bambino nasconde in realtà una simbologia molto complessa:

Giuseppe sta passando il bambino alla madre, gesto che può essere interpretato come il confluire della stirpe di Davide nella nuova umanità della Chiesa Universale, rappresentata dalla Madonna. Il libro chiuso tenuto in grembo da Maria è segno della consapevolezza della Croce e i trifogli ai suoi piedi alludono probabilmente alla Trinità.

Sembrano inspiegabili le presenze delle altre figure, ma anche in questo caso è possibile dare un’interpretazione verosimile: le figure nude sullo sfondo rappresenterebbero l’umanità prima della legge mosaica, il San Giovannino sulla destra e San Giuseppe rappresenterebbero gli uomini al tempo del Primo Testamento, mentre Maria e Gesù, in primo piano, l’età della Redenzione grazie all’Incarnazione di Cristo.

Tale interpretazione sarebbe confermata dai personaggi della cornice, molto probabilmente disegnata dallo stesso poliedrico Michelangelo: il Cristo “incarnato” in alto, annunciato dalla presenza di due profeti e due sibille.

Arianna

Immagine da www.uffizi.it

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