Matteo 1, 20b-24b
In quel tempo. Apparve in sogno a Giuseppe un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
#DioConNoi #GesùSalvatore #fede #perdono
Dopo le grandi feste dello Spirito, a partire da Pentecoste, la liturgia ci fa tornare alle origini (Genesi e peccato delle origini nella Prima Lettura, l’unione di Giuseppe e Maria all’inizio dell’Incarnazione di Cristo), forse proprio per ricordarci che Dio, Padre Figlio e Spirito è con noi da sempre! E questo mistero è proprio racchiuso nel nome “Emma-nu-El“, Dio-con-noi (v.23).
Questa è la Bella Notizia di oggi! La presenza di Dio è più grande del nostro peccato! Il Signore sta con noi e ce lo dimostra regalandoci Suo Figlio, per la nostra salvezza; anche questo mistero è racchiuso nel nome, identità e missione, di Gesù, in ebraico “Colui che salva”, Salvatore, come ci ricorda il Vangelo (v.21).
Questa storia di salvezza, che inizia lontano nella storia, agli albori del popolo ebraico, ci ricorda che lo Spirito agisce nella vita di persone, uomini e donne GIUSTI come Giuseppe sposo di Maria, che si fida della presenza di Dio nella propria vita anche tramite un sogno, accoglie Maria e suo figlio (prende con sè) e vincendo la paura e l’incertezza, agisce secondo la volontà del Signore. La sua obbedienza che lo ha reso giusto (cfr Romani 5, 18-21, prima lettura) non è tanto merito suo, ma di Cristo stesso! paradosso! è frutto della sua docilità allo Spirito, che viene raccontata proprio in questo brano di oggi.
Il nostro essere credenti e cristiani ci deve interrogare sulla nostra fede: abbiamo fiducia in Dio e amiamo il Padre? Crediamo nella salvezza che ci viene offerta dal Figlio per grazia? Apriamo il cuore alla voce dello Spirito?
Ancora una volta, vivere l’Eucarestia insieme ai detenuti in carcere mi ricorda la fatica dello sciogliere la corazza che mi costruisco confidando nei miei progetti e sulle mie forze, la difficoltà nell’aprire le braccia e lasciarsi abbracciare dal perdono, la poca umiltà nel sentirsi peccatore salvati.
Oggi vengano in mio aiuto la fede, la forza e la debolezza dei due Santi patroni della Chiesa universale, Pietro e Paolo (che ufficialmente la liturgia ci farà celebrare domani), a ricordarmi sempre che “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rom 5,20). Sempre ripartiamo con la consapevolezza che la Chiesa è fatta da persone peccatrici e redente, chiamate a camminare insieme al Signore Gesù, in questo mondo che tanto ha bisogno di parole e gesti di Pace, Speranza, Misericordia!
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono (sal 129)
No comments yet. Be the first one to leave a thought.