La bellezza è negli occhi di chi contempla

Giovedì della seconda settimana di quaresima

Giovedì della seconda settimana di quaresima

Matteo 6, 1-6

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.

 

 

Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

 

 

E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

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I biblisti dicono che il Vangelo di Matteo nasce in una comunità i cui prevalgono i membri con alle spalle un robusto percorso di fede giudaica: gente seria, con un forte desiderio di rapporto con Dio, ma che deve accettare la vera immagine di Dio, quella di un Dio che è innanzitutto Padre, così
come si rivela in Gesù Cristo. Gente seria e credente che subisce un livello di tentazione al male più sotterraneo e nascosto rispetto a quello dei “lontani”.
Proprio a loro sembra che Gesù dica: ”Attenti! C’è una costante nella struttura psicologica umana: uomini e donne cercano necessariamente la gloria!”. “Gloria” in ebraico vuol dire il peso o la consistenza che uno ha e che gli altri gli riconoscono. Se uno non è visto, allora non si sente amato,
non si sente considerato. Ma ciò non deve stupire: è naturale conseguenza del fatto che l’uomo è persona e che cerca relazione con gli altri.
Per questo l’uomo mendica in tutti i modi un po’ di gloria, un “esser visto”, altrimenti non si sente contare.

Non ci accorgiamo che siamo avvolti dallo sguardo di Dio. E quando uno scopre lo sguardo di Dio, di Dio che è Padre, allora si sente perfettamente libero: libero dal giudizio degli altri e perfino dal giudizio di se stesso La buona opinione che ha Dio per me (quel Dio che ha dato la vita per me quando ero peccatore) significa che ho un valore inestimabile per Dio. E questo è già qualcosa che mi basta.

Preghiera
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.

(dal Salmo 139)

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