La bellezza è negli occhi di chi contempla

Comunità energetiche

Comunità energetiche

La prima volta che ho sentito abbinare la parola “energia” alla parola “comunità” mi sono incuriosita, cosa poteva significare?

L’energia che usiamo ogni giorno proviene da lontano, non sappiamo neanche da dove, da paesi lontani, dalle profondità della terra, non sappiamo quasi niente sul suo percorso, ma l’energia arriva fino dentro casa e non ne possiamo fare a meno.
Eppure oramai sempre più spesso si parla di Comunità Energetiche, si dice che il paradigma sta cambiando o almeno dovrebbe cambiare. Che ruolo può avere la comunità quando si parla di energia 
E’ davvero un nuovo paradigma, è la possibilità che l’energia che ci serve si produca vicino a casa, anzi, sul tetto di casa e sul tetto di tanti edifici della città, condomini e imprese, scuole e ospedali, centri commerciali e palestre. 
 
Pare che il nostro bisogno di energia possa farci riscoprire la comunità: ci spiegano che riunendo tante utenze elettriche, che hanno profili di consumo diversi, si può creare un sistema comunitario in grado di produrre e consumare direttamente in loco l’energia prodotta dal sole
E’ un’energia rinnovabile, perché il sole è una stella e durerà moltissimo tempo. Questa energia ci permetterà di abbandonare in gran parte le fonti fossili, se saremo capaci di sfruttare l’energia nel momento in cui viene prodotta. Ci dicono che basterà cambiare qualche abitudine e che la comunità potrà affrontare unita la sfida del cambiamento climatico e vincerla. 
 
Se non tutto quello che ho scritto risulta chiaro, è tempo di informarsi e di capire come costituire comunità energetiche, che affrontano insieme la transizione ecologica, senza aspettare oltre.
 
Silvia N
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