La bellezza è negli occhi di chi contempla

C’E’ SPERANZA SE QUESTO SUCCEDE ANCORA…

C’E’ SPERANZA SE QUESTO SUCCEDE ANCORA…

Venerdì di qualche settimana fa mi reco a fare la spesa al supermercato, distante circa due chilometri da casa. Prendo il solito autobus e scendo alla fermata del supermercato. La spesa mi sarà portata a domicilio. Non ho l’orologio e ho dimenticato a casa il cellulare. Chiedo ad un passante l’ora e vedo che è troppo presto per recarmi alla fermata dell’autobus le cui corse sono rare. Mi siedo al bar all’interno del supermercato e attendo l’ora della corsa dell’autobus leggendo il giornale.
 
Sento suonare le campane, valuto a lume di naso il giusto tempo per arrivare alla fermata dell’autobus. Mi accorgo che ho calcolato male i rintocchi delle campane. sono le quindici e non le sedici! Dovrei attendere lì impalato un’ora.
Scelgo di attendere perché quasi sempre passa qualcuno che mi conosce, si ferma e  mi dà un passaggio, occasione anche per fare quattro chiacchiere. L’ora non è propizia: non passano gli abitanti del borgo dove abito e che rientrano a casa, ma solo giardinieri, artigiani, idraulici…
Decido di rientrare al bar, quando una vettura che va in senso contrario mi fa segnali con i fari. Dopo aver curvato la vicina rotatoria, si ferma davanti a me. Al volante una giovane ragazza apparentemente sui vent’anni mi apre la portiera e mi invita a salire. “Stavo andando a ***, ma ho visto che lei aveva bisogno di un passaggio e sono ben felice di condurla verso casa”.
 
Trasecolo. Chiedo se mi conosce. No, ma parlando comprendo che è la nipote di un brav’uomo che coltivava un pezzo di orto vicino e col quale avevo una intrecciato una certa dimestichezza, mi indica dove abita, mi fa notare la sua mamma che sta curando l’orto. Resto ancor più sbalordito quando mi dice l’età e che ha tre figli. Io la credevo una giovane adolescente!
 
Arriviamo a casa mia, l’invito a entrare per presentarla a mia moglie e offrirle un libro. Ha fretta. Deve proseguire per ***. MI propongo di andare a salutarla.
In un mondo individualista ed egoista, c’è sempre qualcuno che non corre da  solo, ma cammina con gli altri e un piccolo gesto di cortesia riempie l’anima di simpatia, di cordialità, di fiducia nei confronti dell’altro. La pace tanto decantata comincia forse da qui: dalla gentilezza delle piccole cose.
 
Edoardo Zin
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: