La bellezza è negli occhi di chi contempla

Sentirci chiamati per nome

Sentirci chiamati per nome

È difficile per noi immaginare come una voce, un invito, un richiamo possa essere decisivo per la vita di una persona. Solo pensando al fascino che Gesù esercitava con tutta la sua persona, e con la sua divina autorità, riusciamo a comprendere come semplici pescatori, abbiano potuto, senza esitazione, lasciare le reti e tutte le loro sicurezze per seguire il Maestro. Per giungere alla determinazione di “lasciare tutto”, cambiare completamente vita, occorre una grandissima fiducia in colui che chiama.

A maggior ragione, se si pensa che Gesù non fa promesse, non dà sicurezze, non offre compensi. A Pietro e ad Andrea ha da scandire solo una proposta, non di immediata comprensione: “Vi farò pescatori di uomini”. “Ed essi, sùbito, lasciate le reti, lo seguirono”. Gesù non si ferma! “Andando oltre vide altri due fratelli”.

Davvero è andata oltre quella voce suadente: quanti e quante hanno sentito lo stesso invito di Andrea e con la stessa sollecitudine, hanno lasciato tutto per seguirlo.

Con questo brano, Gesù ci invita a sentirci chiamati per nome e a vivere questa esperienza di chiamata. Un essere chiamati per distinguersi dagli altri e così relazionarsi, spinti dal desiderio di conoscersi, misurarsi, provarsi nei primi approcci o per approfondire rapporti e amicizie.

Ma per rispondere ad una chiamata è necessario mettersi in ASCOLTO con tutto il corpo, soprattutto con il cuore.

ATTIVITA’:

Dopo aver riascoltato attentamente il Vangelo che la Liturgia di oggi ci offre, magari provando anche a drammatizzarlo con i tuoi genitori, stampa il cuore che trovi nella pagina iniziale e scrivi al suo interno un motivo per cui rendere grazie al a Gesù, ascoltando ciò che il tuo cuore ti dice.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: