La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Pantaleone

s. Pantaleone

Lc 11, 5-8

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono».

Questo brano di Vangelo è un inno alla costanza che è richiesta nella preghiera e nella vita spirituale.

Questa situazione ricorda quello che può essere il rapporto tra il Padre e noi che siamo bisognosi di quel tozzo di pane.

Può sembrare che il Padre respinga, ma in realtà credo che si possa leggere con la chiave del passare “al crogiuolo” il nostro bisogno e il nostro affidarci che è un auto- purificare le nostre richieste.

Dovremmo fare tutti questo esercizio di mettere davanti al discernimento della Chiesa e anche di noi stessi le richieste che mettiamo davanti al Padre in preghiera.

Quali sono? Quanto egoismo viene messo al centro della mia preghiera?

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