La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Giovanni Di Dio

s. Giovanni Di Dio

Mt 15, 1-9

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono al Signore Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».

 

 

Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? Dio ha detto: “Onora il padre e la madre” e inoltre: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”.
Voi invece dite: “Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre”. Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione. Ipocriti!

 

Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”».

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Il Vangelo di oggi ci mette in guardia ancora una volta da noi stessi!
Come capita spesso, troppo spesso, si parte dall’osservare al di fuori di noi: come falchi siamo sempre pronti a guardare agli errori, alle mancanze, alle stranezze degli altri, non alle nostre.

Sono capace di prendermi un momento per osservare le mie azioni?

Gesù, pronto come sempre, risponde a sua volta con una domanda e apre un tema grande: Parola di Dio versus tradizione.
Gesù non vuole fare piazza pulita di tutto, ma proponendoci un nuovo modo di amare ci mette in guardia.

Quante volte la tentazione di pensare che ciò che si è sempre fatto sia la cosa giusta!
Quante volte tiriamo fuori tradizioni nostre senza pensare più di tanto se abbiano ancora senso al giorno d’oggi!
Nella mia comunità vivo questa tensione?
Come possiamo aiutarci a superarla?
Quante volte rischiamo di spacciare per Parola di Dio i nostri pensieri perché così ci é più comodo!! Mi accorgo di questo pericolo?

Dobbiamo fare un po’ di ordine nel nostro cuore e nelle nostre azioni.
Due versetti dopo Gesù ci ricorda che l’uomo deve aver paura di ciò che esce dal suo cuore, che tutto ciò che è brutto esce da noi!

Come mi prendo cura del mio cuore?
Quante volte, in nome di qualcosa che ci sembra di conoscere, supponiamo che quella sia la verità o la cosa giusta?

Credo che questa tentazione oggi sia più forte che mai, il rischio di creare “una fede” intorno a noi stessi, per non far fatica, per giustificare  atteggiamenti che in fondo sappiamo sbagliati o non del tutto corretti, per stare tranquilli, per non essere disturbati, per non camminare, per pigrizia, per egoismo.
Dietro la non voglia di fare le cose, dietro la non voglia di cambiare siamo bravissimi a nasconderci, giustificarci e illuderci.

Quando questo dilemma bussa al mio cuore e alla mia testa, cerco di ricordarmi che se Gesù avesse fatto solo un minimo di questi discorsi non saremmo andati da nessuna parte, cerco di ricordarmi che di certo anche Lui “non aveva voglia” di morire in questo modo, ma lo ha fatto, per Amore!

 

Signore, ti chiedo scusa per le volte che mi sono nascosta dietro false giustificazioni, per le volte che per velocizzare le cose non sono cambiata, per le volte che é stato più semplice fare come si é sempre fatto, per i miei non ho voglia, per le volte che ti ho onorato con le labbra ma con il cuore  perso nel vuoto lontano da te! (foto: aquilone)

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