La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Elisabetta di Portogallo

s. Elisabetta di Portogallo

 Luca 6, 20a. 36-38

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

 

Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

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Gesù ci guarda, che meraviglia! Alza gli occhi sui suoi discepoli e comunica quello che ha nel cuore; ciò che ha di più importante lo vuole condividere… per amore! Quanto tempo Gesù ha passato in mezzo ai suoi con il desiderio di incontrarli davvero.

Arriviamo a queste esortazioni dopo le beatitudini e gli avvertimenti sui guai di una logica sbagliata.
Gesù ci considera fratelli e ci consegna una guida precisa, chiara e senza possibilità di incomprensioni: fai al tuo fratello ciò che vorresti fosse fatto a te.

Quante occasioni, ogni giorno, ci mettono a confronto con queste parole! Quante scelte possiamo fare concretizzando questi suggerimenti? In famiglia, in comunità, sul lavoro, con il prossimo che incontriamo negli ambienti di vita…

“Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.” (sal 139)

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