La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Casimiro; s. Daniele Comboni

s. Casimiro; s. Daniele Comboni

Lc 21, 10-19

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.

 

 

Avrete allora occasione di dare testimonianza.

 

 

Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

 

 

Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

#rischi #nemmeno1capello #

Luca per quasi tutto il brano di Vangelo tiene un tono che pare quasi minaccioso, come se Gesù volesse metterci in guardia da tutti i rischi che la sua sequela comporta (rischi che tra l’altro lui ha vissuto in prima persona). Scegliere di seguirlo significa “mettersi nelle sue mani”, accettando anche le difficoltà che può comportare.

Ma queste intense e dettagliate righe, vengono poi controbilanciate da un’unica espressione: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”.
Gesù ci sta rassicurando e ci sta dicendo che siamo preziosi agli occhi del Signore, che persino i capelli del nostro capo sono contati e che qualsiasi nostra piccolezza sta a cuore al Signore. Gesù ci sta dicendo che nulla del nostro agire, del nostro essere, andrà perduto.

Questa certezza è quella che può mitigare qualsiasi avversità, anche il rischio di essere abbandonati da chi ci vuole bene.
Questa certezza è quella che fa sì che, nonostante i timori, “non possiamo tacere tutto quello che abbiamo visto e ascoltato”(At 4,20).
Questo affidamento è ciò che può infonderci forza per non preoccuparci eccessivamente di ciò che accadrà, per non farci travolgere dall’ansia di come faremo
ad essere suoi testimoni, di quale parole dovremo utilizzare, di quale sarà l’atteggiamento adeguato, perché sarà lo Spirito a suggerirci cosa dire o cosa fare, se
crediamo fermamente che lui soffia incessantemente su di noi.

Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
(Dal Salmo 144)

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