La bellezza è negli occhi di chi contempla

Ripartenza

Ripartenza

Scrivo la parola “ripartenza” nel motore di ricerca e trovo pochi risultati: ci clicco su e comincio a rovistare tra i ricordi e le
emozioni del mio passato, come i sassi di pollicino.

Irpinia terremoto 23/11/1980, la prima volta che sento quella parola. Ripartire ricostruendo, riprendendosi la vita dove il terremoto l’ha interrotta. Lo stesso banco la stessa scuola la stessa casa, anche se dopo molti anni.
La voglia di ripartire veniva seminata dai militari e dagli obiettori di coscienza, una delle nuove parole che entra nel mio vocabolario, ragazzi della Caritas di Modena sempre in prima linea a sporcarsi le mani, ad aiutare e spronare, noi che nel nostro DNA la lettera A sta per assistenzialismo.

Altre parole entravano nel mio vocabolario come solidarietà, sentirsi tutti sulla stessa barca.
Con gli anni la parola “ripartenza” ha avuto i colori classici del ritorno a scuola, ritorno al catechismo, ritorno a casa dopo le vacanze in campagna.

Clicco sul secondo risultato, fresco di università, voglia di spaccare il mondo, io cresciuto a “parrocchia, Coca Cola e Don Tonino”, finisco a fare l’obiettore di coscienza in una Comunità per ex tossicodipendenti, la mia seconda laurea.
Leggo Don Ciotti, padre Alex Zanotelli, Ernesto Guevara, incontro ragazzi, diamanti grezzi e sporchi e insieme ci proviamo a riprenderci la vita. Aiutiamo gli altri a ripartire, creando un luogo dove possa avvenire la salvezza.

Finalmente fede e vita cominciano a coniugarsi al presente. Pensavo di aver trovato il terreno su cui costruire e invece, quella fase durata 7 anni si chiude. .
La parola ripartenza si presenta come l’unica strada possibile.
Sui piatti della bilancia il peso della sconfitta, la sofferenza, il solito vecchio amico, la preghiera e qualche falsa ripartenza mi fanno riprendere il timone, e in pochi secondi prendo decisioni che mi porteranno fino a qui.

Il terzo risultato, la ripartenza è connessa alla pandemia, sono stazioni della via crucis, che tutti stiamo vivendo e percorrendo ognuno a suo modo.
Papa Francesco parla di ripartenza in piena pandemia dandoci da profeta la segnaletica, lo fa nella notte del 27/03/2020.
Ripartire dalla consapevolezza degli errori: vivere sani in un mondo malato, dalla certezza che siamo tutti sulla stessa barca, dalla fiducia nel Signore, dalla preghiera per abbracciare la speranza.
La meditazione di Papa Francesco mi mette spesso alle corde, con le sue domande nascoste, le sue riflessioni profonde.

A pandemia ancora in corso, come sono le mie ripartenze? Quanto sono solidale? Quanto e come prego? Quanto sono disposto a modificare le mie impostazioni di sistema?
Oggi e in questo periodo cercherò di dare gambe all’invito del Papa: dare spazio alle creatività che lo spirito è in grado di suscitare, e gettare in Te ogni nostra preoccupazione.

Aurelio

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