La bellezza è negli occhi di chi contempla

QUOTIDIANO

QUOTIDIANO

Se quando s’immerge la mano nel catino dell’acqua,
se quando si attizza il fuoco col soffietto,
se quando si allineano interminabili colonne di numeri,
se quando si è in piedi davanti alla fornace del fonditore,
non si realizza la stessa vita religiosa del monastero

il mondo non sarà mai salvo
– Gandhi –

Al di là delle immagini usate da Gandhi, che evocano situazioni superate nel tempo, il senso è comunque chiaro: il tuo mondo, il tuo piccolo mondo, lo “salvi” lì dove sei, tutto dipende dallo stile che ci metti, dalla serietà con cui lo vivi, dalla ‘contemplazione’ in cui sai immergerti mentre agisci.

In realtà però la ‘quotidianità’ spesso ci distrugge, ci annoia o ci fa sognare altri lidi, altri mari rispetto a quelli in cui ci troviamo a nuotare.
La vita familiare, con il suo monotono tran tran; le ore passate sui libri … che non passano mai; quel lavoro trovato per pura fortuna, ma che è esattamente l’opposto di quello che
desideravamo. A volte tutto sembra farci credere che il bello della vita stia altrove.

Ma sarà vero che “altrove” saremmo più felici?

Con onestà dovremmo cercare di capire cosa vogliamo davvero, per cosa vorremmo spendere i giorni del nostro vivere qui e ora.

Consolante è guardare alla vita di alcuni santi e beati del ‘900: Piergiorgio Frassati, Gianna Beretta Molla, Alberto Marvelli …: non sono stati dottori della Chiesa, non hanno fondato
ordini religiosi, non sono stati eremiti nel deserto, non sono nemmeno morti martiri. Hanno solo cercato di fare BENE le cose di ogni giorno, di trovare quel gusto del vivere che rende migliore il mondo in noi e attorno a noi.

 


Dal lontano Oriente, anche il Dalai Lama conferma che “la vita è adesso”:
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente:
uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani,
perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

Giovanna Riboldi

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