La bellezza è negli occhi di chi contempla

Quel post-it

Quel post-it

Da un po’ di tempo non posso dire che sto vivendo il periodo più bello della mia vita per diversi motivi: personali, familiari, di lavoro, relazionali…
Devo, quindi, ammettere che sono stato molto restìo ed anche poco attento a trovare una bella notizia per questo “mio turno”, tanto da rimandare più volte indietro l’invito a scrivere qualcosa, affaticato ed addolorato come sto.

Accade però che, all’inizio di questo mese, una mattina qualunque entra in ufficio una collega mai incontrata prima d’ora in questi 23 anni (quasi) di lavoro.
Aveva problemi informatici con tutti gli apparati ed è arrivata molto agitata, anche a causa di un repentino cambio di attività, che non penso sia stato facile da gestire.
Sebbene non sia la mia diretta attività, non riesco mai ad essere del tutto inerte quando accadono queste cose e, magari anche un po’ “sbagliando” ed andando oltre quelle che sono le mie dirette competenze, mi sono sentito coinvolto; facendo ricorso alle mie conoscenze acquisite in tutti questi anni, ho quindi provato a raccontarle quello che tecnicamente stava succedendo e soprattutto i tempi e i modi che doveva aspettare e seguire per tornare ad essere operativa.

Poca cosa, si potrebbe pensare di questi periodi, ma era ciò che per lei in quel momento era importante.
Appena ho preso in mano il suo pc, mi è caduto l’occhio su un post-it appiccicato vicino al touchpad (che è la finestrella centrale presente in ogni portatile che sostituisce il mouse), ma a cui non ho dato seguito.
Dato che tutta questa operazione richiedeva del tempo, ci siamo salutati con la promessa di rivederci con calma nel pomeriggio per vedere se, nel frattempo, i tecnicismi che ci aspettavamo sarebbero accaduti.

Nel pomeriggio riusciamo a configurare praticamente tutto, pc, telefonino e al momento dei saluti non sono riuscito a trattenere una domanda che mi accompagnava dalla mattina, relativa a quel post-it.
Quindi non mi sono trattenuto e, forse anche in maniera per lei inattesa, le ho chiesto:
Ma…hai scritto tu quella cosa carina che ho intravisto sul post-it”?
Lei mi ha risposto, ho percepito, un po’ imbarazzata tanto che la prima cosa che mi ha detto è stata: “Ehm, sì…volevo ehm, non sono riuscita a rimuoverlo -solitamente lo tolgo quando devo lasciare il pc- perché non so mai se….”;
ed io: “Ma scherzi? E’ anzi proprio bello ed inaspettato aver trovato questo post-it in questo periodo, in questo complicato mondo lavorativo -e purtroppo non solo lavorativo- in cui siamo chiamati a vivere”.

Giustamente, a questo punto, vi starete chiedendo cosa ci fosse scritto su quel post-it…

In pochissime righe -quelle che appunto consente lo spazio di un post-it- è riportato un ringraziamento a quanto lei ogni giorno riceve, un ringraziamento allo Spirito per i doni.
E penso stia qui la bellezza: questo metodo fa sì che ogni giorno questo ringraziamento, letteralmente, le venga ri-proposto concretamente davanti agli occhi, ogni santo giorno in cui è chiamata a vivere la sua quotidianità al lavoro.

Quel post-it è stata, almeno per me, occasione di un incontro speciale; un incontro che mi ha fatto immediatamente tornare in mente un invito del Card. Martini, fondamentale e rivoluzionario per quei tempi come solo lui sapeva essere e fare, che -in uno dei suoi passaggi- diceva così ai giovani ed ai lavoratori:

“Cercate di riconoscervi sui luoghi di lavoro. Due o tre che si ritrovino come credenti possono diventare una risorsa nuova per la speranza di tutti. È ciò che vi ho ricordato altre volte. Sappiate riconoscervi come cristiani anche in quei “gruppi aziendali” che magari ormai hanno quarant’anni di vita ma stentano a vivere. Fatevi aiutare da persone preparate, laici o sacerdoti ma sentitevi una grande forza morale nel mondo del lavoro che ha bisogno anche della vostra grande speranza.
Allora compirete non solo un lavoro a misura umana, ma raggiungerete una pienezza di vita.”
(Card. C.M.Martini, Veglia dei lavoratori, 30 aprile 2002)

Questo piccolo post-it, che per molti è strumento che serve ad appuntarsi le cose da fare per non dimenticarle ma che per lei, penso, è molto probabile sia invece un piccolo ma potente strumento per appuntarsi ciò per cui valga la pena essere ogni giorno per non dimenticarselo mai, per me è stato un inaspettato regalo, in quella mattina qualsiasi di inizio mese, in un momento qualsiasi della mia vita così pesante e sofferente.

Un piccolo spiraglio di luce, gialla come proprio è fatto questo pezzettino di carta adesiva, che mi ha portato gioia e fiducia nel non sentirmi solo lungo il cammino.

Grazie Giulia, di cuore.
Fabio

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