La bellezza è negli occhi di chi contempla

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Luca 23,36-43
Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.

 

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».

 

 

E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».

 

Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

Quest’oggi mi soffermo sulle ultime due frasi del brano di Vangelo, alla luce degli sguardi tra uno dei due malfattori e Gesù: forse, in un periodo come questo in cui gli occhi parlano, mi immagino le parole intercorse tra loro due, ma soprattutto che cosa possano esprimere in una situazione come quella in cui le hanno pronunciate.

Tenerezza, reciprocità, cura: termini che si toccano con mano in questo dialogo, semplice e struggente allo stesso tempo; vocaboli che sottintendono il coraggio di un uomo che si converte, che apre il proprio cuore, che chiede di essere visto per quello che è.

Vicinanza/distanza, ferita/feritoia: nel filo rosso che mi collega a Lui, respiro e mi confronto con questi binomi ogni giorno: posso decidere di accogliere il mistero (come ha fatto il malfattore) o posso decidere di non vedere le mie responsabilità, di non lasciarmi abitare da una forza di cambiamento.
Sta a me. Oggi come domani.

– Qual è il mio atteggiamento di fronte ad una sofferenza?
– Quale tipo di preghiera (di intercessione, di ringraziamento, di richiesta, di abbandono, ..) mi abita maggiormente in questo periodo della mia vita?
– Apro o chiudo la mia porta al Dio della Vita che passa a bussarmi? Perché?

Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.
Eppure tu abiti la santa dimora,
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.
(Salmo 21)

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