La bellezza è negli occhi di chi contempla

Mercoledì della II settimana di Pasqua

Mercoledì della II settimana di Pasqua

Gv 3, 1-7

In quel tempo. Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò dal Signore Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».

 

Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».

 

Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
rinascere?».

 

 

Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla
carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto».

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La fede giudaica di Nicodemo forse gli rende molto difficile accettare che Gesù sia il Messia, ma intuisce che in ciò che fa Gesù si riconosce l’autorevolezza di un maestro e la potenza di Dio.
Gesù propone una strada che sembra a Nicodemo incredibile, insensata: come si può rinascere?
Quello di Gesù è l’invito a cambiare la prospettiva sul mondo e sulla vita; è l’invito rivolto a tutti noi ad accogliere l’Evangelo e, col battesimo (acqua e Spirito), convertirsi, ribaltare le nostre convinzioni sbagliate.

In questi anni siamo messi di fronte a emergenze gravissime: la pandemia, le guerre sempre più estese e violente, il riscaldamento globale, gli arrivi costanti di migranti e rifugiati, l’inverno demografico che ruba speranza al futuro… Abbiamo bisogno di riconoscere la presenza viva qui e ora del Signore, il soffio dello Spirito che ci chiede di rinascere dall’alto, di guardare la realtà da una prospettiva diversa, dall’alto, anche questi drammi della nostra epoca.

Per esempio rendendoci conto che non devono essere le regole dell’economia e della finanza a determinare la vita dei popoli: si tratta del destino delle persone, del destino dei nostri figli; si tratta di mostrare con il nostro stile di vita ciò che abbiamo imparato dal nostro Maestro: la forza, la violenza, l’odio non prevalgono sulla misericordia, sull’accoglienza, sul bene compiuto.

Chiediamo al Signore anche che susciti persone responsabili che sappiano governare con una prospettiva “dall’alto” e “dallo Spirito“.

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