La bellezza è negli occhi di chi contempla

Lunedì della III settimana di Avvento

Lunedì della III settimana di Avvento

Mt 13, 53-58

In quel tempo. Terminate le parabole, il Signore Gesù partì di là. Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».

 

Ed era per loro motivo di scandalo.

 

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».

 

E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

#stupore #scandalo #ovvietàEPresunzione 

Gesù torna nella sua patria a Nazareth, è ormai un maestro famoso; lo invitano di sabato a parlare nella sinagoga e poi dicono: ma non può essere questo il Messia perché lo conosciamo bene. Com’è
possibile che sia proprio Lui?

Da un lato la gente rimane stupita perché davanti alla Sua parola si prova stupore. Lo stupore infatti è la premessa fondamentale per una profonda conoscenza. Se viene meno la capacità di stupirci, non si è in grado a comprendere pienamente quello che si ascolta.
Dall’altra parte Gesù diventa motivo di scandalo per i suoi compaesani, essi conoscono di lui qualche aspetto della sua vita, ma non la sua vera missione. Scandalo significa inciampo: Gesù smaschera le loro certezze e la presunzione di sapere già tutto.

Anche noi spesso cadiamo nell’ovvietà, sembra che sappiamo già prima quello che l’altro ci vuole comunicare, non ha ancora finito di parlare che rispondiamo, eh si lo so! Tropo spesso riduciamo gli altri alla sola considerazione dei nostri giudizi e delle e dei nostri punti di vista.
Nessuno di noi può avere la presunzione di conoscere veramente chi gli sta accanto, il vero segreto nascosto nel suo cuore.

Tutti siamo chiamati ad assumere un atteggiamento più accogliente nei confronti di noi stessi e degli altri.
Solo Dio sa fino in fondo il vero segreto della nostra vita e nessuno di noi può arrogarsi il diritto di giudicare o rinchiudere l’altro in un pregiudizio, altrimenti risulterà difficile o impossibile vedere i miracoli nella vita delle persone.
La gelosia infatti indurisce il cuore delle persone fino al punto da non sopportare che una persona, cresciuta sotto i propri occhi, possa essere il Messia.

Anche oggi tanta gente è convinta di sapere tutto di te senza averti mai frequentato veramente.

Riflettiamo con le parole del salmo che dice:

 Beato l’uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore.
 Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.
 Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie.

(Salmo 118)

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