La bellezza è negli occhi di chi contempla

INTRECCIO

INTRECCIO

PIU’ FORTE DI PRIMA

L’unione fa la forza, si sa. Il tutto è più della somma delle singole parti; anche questo è cosa nota.
Unire, tessere, intrecciare, legare: azioni che danno forza e solidità.

Ci vengono in aiuto diverse immagini: la trama di una stoffa, la narrazione degli eventi in una storia, una treccia tra i capelli, una rete da pesca. Insiemi di diversi elementi, uniti con un preciso disegno; intreccio di forze, per creare quella forza in più.

Come unire? Come creare questa forza aggiuntiva?

Credo che il senso e la direzione siano elementi determinanti. Chi ha fatto una treccia tra i capelli lo sa, così come chi con i ferri produce un maglione: occorre legare le parti con un ordine preciso, lasciare che un elemento ceda il posto all’altro, e poi succeda il contrario, dare orientamento a quelle potenze che prima esistevano solo singolarmente.
E quell’intreccio crea un legame, forza nuova che non esisteva quando tutto era separato.

Intrecciare, creare un legame, è una scelta di senso.

Lo sapeva Gesù, quando ha scelto di convocare e chiamare con sé persone semplici, quando ha scelto di generare con loro una rete. Ha voluto creare un nuovo intreccio, una nuova rete da pesca, capace di mettere insieme risorse, unicità, entusiasmi, per diventare “pescatori di uomini”. Le maglie di questa rete rimangono le più preziose e generative. Sono le relazioni umane, già uniche nella loro singolarità, ancora più prodigiose quando sanno creare intrecci.
Succede che sia semplicemente questione di sguardi (e il Vangelo ne è un continuo susseguirsi) e avviene che ne nasce un intreccio: nuovo, unico, forte.

Silvia C.

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