La bellezza è negli occhi di chi contempla

Giovedì della quinta settimana di Pasqua

Giovedì della quinta settimana di Pasqua

Gv 12 37,43

In quel tempo. Sebbene il Signore Gesù avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia:
«Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?».

 

 

Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: «Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!». Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui.

 

 

Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.

#credereNonCredere #falseCertezze #daSoliNonCeLaSiFa! #SpiritoPotenzaDelSignore

Immaginate di puntare una luce intensa sul nostro io più profondo e di vedere illuminate alcune zone d’ombra che vi abitano: questo è quello che accade in questo brano di Giovanni, che mette in luce due atteggiamenti che riguardano la Fede degli uomini del suo tempo, coloro che hanno incontrato e conosciuto Gesù, e noi, che Gli apparteniamo in forza del nostro Battesimo.

Si tratta del credere o non credere, pur essendo testimoni di tanti segni compiuti da Gesù: è come se la ferita del peccato d’origine che ogni uomo porta dentro di sé influenzasse pesantemente la libertà; siamo come “attratti” dal bene, ma indugiamo nel male, avvertiamo la tensione verso l’infinito di cui è fatto il nostro cuore ma ci rifugiamo dentro le false certezze delle cose finite….

Le profezie di Isaia, citate da Giovanni, credo diano una risposta a questo dualismo che ci porta a vivere divisi tra queste posizioni contrapposte. Solo la potenza del Signore può guarire occhi e orecchi induriti, e condurre ciascuno alla conversione.

E’ un passaggio che va invocato, pregato, chiesto, con audace insistenza, poiché con le sole nostre forze non riusciamo a smettere di fluttuare all’interno della “società liquida” che abitiamo…. E se anche riuscissimo a fare una scelta di fede radicale, libera e convinta, potremmo cadere nell’altro atteggiamento sbagliato che Giovanni attribuisce ai “capi”: pur credendo non dichiariamo apertamente la nostra fede “per paura” del giudizio degli altri, di prendere posizione, di essere esclusi dai contesti che ci interessano…..

Da soli non ce la si fa! Dobbiamo chiedere la forza allo Spirito Santo per non tacere quanto abbiamo incontrato e permettere a chi incrocia le nostre vite di conoscere la Parola che salva, che nutre, che ci fa davvero uomini.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: