La bellezza è negli occhi di chi contempla

“essere perfetti…sì ma come?”

“essere perfetti…sì ma come?”

Carissime bambine e carissimi bambini,

bentornati al nostro appuntamento settimanale con la parola di Gesù.

Oggi Gesù ti dice due cose importanti:

  • Ama! Fai del tuo meglio per voler bene ai tuoi amici, ma soprattutto ai tuoi “nemici”, cioè alle persone che proprio non ti stanno simpatiche o che con te non sono molto simpatiche. Ti dice anche un’altra cosa, ancora più faticosa (perché, ammettiamolo, voler bene alle persone che ci stanno un po’ antipatiche, è difficile!): prega per i tuoi “persecutori” (sono quelle persone che ti tormentano un po’ o che fanno azioni o dicono parole che ti feriscono e, anche quando provi a dire loro che ciò che stanno facendo a te proprio non piace, loro continuano). Cosa significa “pregare per i tuoi persecutori”? È un passaggio un po’ faticoso perché Gesù non solo ti dice di provare a voler loro bene, ma per loro ti chiede anche di “dire bene” di dedicargli un po’ del tuo tempo anche con Dio e di chiedere solo cose belle per loro (che siano felici, ad esempio). È faticoso? Sì, lo è! Ma se tu ami solo quando ti senti di amare qual è la differenza tra te e chiunque altro? Gesù, a te, dice che puoi decidere di amare anche quando senti che è faticoso o quando sei molto triste o arrabbiato. Gesù ti dice questa cosa: voler bene a una persona inizia già quando provi a volergli bene, anche se non sempre è facile e questo bene c’è anche se magari l’altra persona non se ne accorge subito.
  • “Siate perfetti”. Lo so, stai pensando “ma a me hanno detto che la perfezione non esiste”: hai ragione! La perfezione non esiste e Gesù NON ti chiede di essere “bravo”, anzi! Gesù non ti dirà mai di essere IL PIÙ BRAVO O LA PIÙ BRAVA in tutto quello che fai, non ti dice che vali solo quando a scuola fai tutto giusto o, se vai alla scuola primaria, di prendere i voti più alti; non ti dice che, se fai sport, devi essere il più forte o la più forte! (Attento e attenta però: questo non significa che non devi impegnarti: Gesù ti dice di non essere “il più bravo”, ma di fare “del tuo meglio” per fare in modo che ciò che vivi, che fai, che frequenti ti esca al meglio delle tue possibilità).

Quindi…cosa significa “essere perfetti come il Padre”? Pensa a Gesù: lui si arrabbia con alcune persone nel Vangelo, in alcuni brani del Vangelo me lo immagino anche che, prima di rispondere ad alcune domande, sbuffi un po’, ma fa una cosa che noi facciamo fatica a fare: vuole bene davvero a tutti e riesce a perdonare chi lo tratta male.

Ecco quindi che oggi impariamo questa cosa: possiamo provare a voler bene a tutti, ma proprio a tutti, come siamo capaci di fare e se sbagliamo (nei modi, nei gesti e nelle parole) non importa! Possiamo perdonarci l’errore che abbiamo fatto e riprovare ancora e ancora a voler bene a chi ci sta vicino. Possiamo perdonare noi stessi e possiamo perdonare anche gli errori di chi ci sta vicino. È una bella sfida, ma che belle le sfide che ci avvicinano sempre di più a Gesù!

Questa settimana quindi ti sfido: a quante persone che non ti stanno tanto simpatiche riuscirai a mostrare concretamente il tuo bene? Prova!

Puoi proporre loro di giocare con te, condividere la tua merenda a scuola, proporgli il tuo aiuto a fare qualcosa.

Se te la senti, puoi anche provare a fare una cosa ancora più difficile: la sera prima di andare a dormire, chiedi a Maria (con la preghiera dell’Ave Maria) che quella che persona con cui fai fatica a a stare sia felice.

Buona settimana del bene!

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