La bellezza è negli occhi di chi contempla

Cibo di vita eterna

Cibo di vita eterna

Il Vangelo di questa domenica è ambientato a Cafarnao sull’altra sponda del lago, rispetto al luogo dove era avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Gesù, da buon pastore, non andava dietro le folle e non correva dietro i loro desideri, le loro mode, le loro richieste, ma restava per tutti il maestro che va avanti, che ammaestra e che, se necessario, rimprovera. Per questo non smise di parlare e di correggere coloro che aveva di fronte e di ricordare loro che senza l’amore per Lui e senza l’interesse per le cose principali della vita, non si può avere il “cibo della vita eterna”.

Ma cosa bisogna fare per avere questo cibo di vita eterna?

Gesù chiede a loro, e quindi anche a noi oggi, una cosa sola, cioè, credere in “colui che l’ha mandato”, lasciarsi coinvolgere da Gesù e dal suo Vangelo.

Non è una cosa semplice, spontanea e naturale. Per certi versi la fede è un vero e proprio “lavoro”. Essa è un dono di Dio, ma nello stesso tempo richiede anche decisione, continuità, applicazione, fatica e, soprattutto, amore.

L’amore, e con esso la fede, è sempre anche un rischio. La gente era, ed è tutt’oggi, presa dal proprio egoismo da non riuscire a vedere oltre sé stessi e quindi non riesce ad affidarsi totalmente a Gesù, che spesso porta ad affrontare delle difficoltà però non ci fai mai mancare il pane della vita che ci sazia.

Questo pane è messo a disposizione di tutti, viene da Dio, è gratuito e sta a noi uomini, donne e, anche voi bambini, cercare di accoglierlo e gustarlo nella vita di ogni giorno.

 

Che cosa posso fare nella mia vita di bambino o ragazzo per mantenere vivo il rapporto con il Signore Gesù?

Nei momenti di difficoltà, sono certo di poter contare sulla gratuità dell’amore di Dio e, quindi, di poter ricevere quel “pane della vita”?

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