Giovanni 13, 31b-35
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
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Queste parole del Vangelo e delle altre letture mi colpiscono sempre, dovrebbero interrogare ciascuno di noi e il nostro essere comunità del Signore.
Quando qualcuno mi conosce, intuisce il mio essere cristiano perché capace di un amore e un rispetto diverso da quello del mondo? La comunità della Chiesa è capace di mostrare un modo diverso di stare insieme, non perché c’è un obiettivo comune o simpatia ma perché tutti discepoli del Signore, chiamati e amati da Lui, capaci di testimoniare il bello della vita da risorti (come si dice negli Atti 4,32-37, nel brano di oggi)?
Possiamo fare tante serate belle, tante iniziative, raccogliere tanti fondi, proporre cose interessanti, ma se mancasse la carità, lo Spirito di Dio che ci rende fratelli e capaci di un amore nuovo gratuito disinteressato misericordioso umile grato, non servirebbe a nulla, altre organizzazioni farebbero le cose meglio di noi! Noi siamo la famiglia scelta e chiamata da Dio per mostrare a tutti la bellezza di essere fratelli-sorelle che si amano nel Suo nome!
Non illudiamoci, non siamo coerenti né perfetti, ma quando sentiamo parlare di “gloria“, sappiamo che si passa dalla fatica del “credere, scusare, sperare, sopportare” (1Cor 12) tra persone, dalla famiglia alla comunità, dagli amici ai luoghi di lavoro: invochiamo allora il Suo Spirito che riempia i nostri cuori, ci ricordi e ci riscaldi la bellezza del Suo amore, ci renda capaci di amare COME Lui ci ha amati, per essere piccoli segni di una vita da risorti, amati e redenti, che è possibile, se per noi per tutti!
Dove la carità è vera, abita il Signore.
Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme!
È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste.
È come rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre.
Sal 132 (133)
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