Giovanni 20, 13-31
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l’abbiano deposto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse il giardiniere, gli disse: «Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai deposto, e io lo prenderò».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!»
Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro”». Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore e che egli le aveva detto queste cose.
La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre le porte del luogo dove si trovavano i discepoli erano chiuse per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!».
E detto questo mostrò loro le mani e il costato.
I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi».
Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti».
Ora Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò».
Otto giorni dopo i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente».
Tommaso gli rispose: «Signore mio e Dio mio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»
Ora Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
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Il Vangelo di oggi presenta Gesù risorto che si mostra, parla e invia ogni discepolo: si mette subito in mezzo a loro, scardinando la porta della paura che li teneva rinchiusi, prigionieri e fermi nel loro nucleo. La sua è una presenza stabile e sicura: non c’è da avere paura, perché non è un fantasma; se davvero riusciamo a riconoscerlo, il nostro cuore non può che essere pieno di gioia.
La sua parola, ripetuta, é “Pace a voi” e “mando voi”, segni ed invii significativi che comunicano bellezza e responsabilità allo stesso tempo.
L’esperienza di Tommaso ci riguarda tutti perché ognuno di noi, come Tommaso, “non era con loro quando venne Gesù“. È un “non esserci” che spinge ad entrare nell’esperienza dell’incontro con Lui: non è la semplice parola dei discepoli a trasmettere la fede, essa è dono di Dio; sta a me, a noi, sapere guardare e accogliere con gli occhi della fede quello che non si può considerare con gli occhi della ragione.
– Che cosa dice questo testo al mio modo in cui incontro Gesù?
– “Pace a voi”: che tipo di pace cerco per me e per chi mi sta intorno?
– Gesù risorto si mostra ai discepoli all’interno della comunità cristiana: che cosa significa questo per la mia vita di fede e per la mia esperienza comunitaria?
Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo
(Salmo 117)
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