La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Martino del Porres

s. Martino del Porres

Gv 8, 12-19
Di nuovo il Signore Gesù parlò agli scribi e ai farisei e disse:

 

«Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

 

Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».

 

Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.

 

 

Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera.

 

Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».

 

Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».

Nella pagina di oggi Gesù afferma senza timore di essere la LUCE del mondo. Rivolge queste parole ai più zelanti conoscitori della Parola che a prima vista dovrebbero essere i più adatti a comprendere il suo messaggio ovvero scribi e farisei; essi, forse perché si sentono depositari della verità, hanno una reazione oppositiva nei confronti di Gesù, non si lasciano sorprendere dalla novità che quest’ultimo annuncia loro.

Sicuramente la dichiarazione di Gesù è dirompente!

Se qualcuno ha fatto esperienza di camminare di notte in montagna può sicuramente comprendere quanto sia importante avere una luce che indichi il cammino e che dia l’orientamento.

Gesù non ha paura di presentarsi come Colui che guida la vita dell’uomo, per accompagnarlo e aiutarlo lungo il percorso della vita. Alla luce del suo insegnamento l’uomo potrà attraversare i momenti di difficoltà e trovare il senso della propria esistenza.

L’affermazione di Gesù chiama anche noi a prendere posizione. Ci invita innanzitutto ad accogliere il suo Amore incondizionato e, a fronte di questo, essere noi stessi testimoni della Sua Luce nella nostra vita. Essere pronti a far trasparire nel nostro sguardo nelle nostre parole, nei nostri gesti, l’Amore di cui ci pervade: avere il coraggio di viverlo pienamente e diffonderlo, come avviene nell’episodio in cui Maria di Betania spacca il vaso di alabastro e “la casa fu piena del profumo dell’olio”. (Gv 12,3)

Facciamo nostre le parole di Madre Teresa che in una preghiera recitava:

“Resta con me, e io comincerò a brillare della tua luce.

 

A brillare per essere una luce per gli altri.

 

La luce, Gesù mio, sarà la tua, non verrà da me, sarà la tua luce che brilla sugli altri attraverso me”.

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