La bellezza è negli occhi di chi contempla

Il porto sicuro

Il porto sicuro

Nel turbinio roboante e confuso della vita milanese, in cui tutto si sussegue senza che ce ne accorgiamo e con l’indifferenza e la disumanità che ci circonda, il cuore di ciascuno di noi ha bisogno di un porto sicuro. 
 
Il mio è la Messa del mattino prima di andare a scuola, che solo per due volte alla settimana riesco a frequentare e che apre orizzonti infiniti al mio cuore e alla mia mente. 
Quando però si entra al lavoro, la nostra ricerca continua e si placa nello sguardo di chi ci sorride. 
 
È bellissimo il lunedì mattina entrare a scuola e cercare la mia Anto, che attende i ragazzi in una classe davanti alla quale passo per raggiungere la mia in fondo al corridoio. Immancabile si apre il suo bel sorriso e mi dice: “Ciao Elenina, come stai?“
Quel “ciao”, mi mette di buon umore, mi permette di affrontare la settimana con il sorriso ( il suo ) e mi fa attendere con pazienza l’ora buca della mattinata. 
In quel frangente incontro una giovane collega, con la quale prendiamo il nostro “caffè della settimana” e con cui condivido preoccupazioni e gioie.
Questi due momenti del lunedì sono quelli che rappresentano quel porto sicuro dal quale salpare e a cui si può ritornare, ricercando lo sguardo e la meraviglia della condivisione della vita.
Siamo tutte mamme di figli di età diverse, con gioie diverse, fatiche diverse. Ma mettere il nostro vissuto in comune ci permette di vederlo e di guardarlo da un’altra prospettiva: sentiamo ogni fatica più leggera e ci aiutiamo così, per guardare meglio la bellezza della nostra vita. 
 
La bella notizia? Tutti quanti noi abbiamo, se lo cerchiamo, quello sguardo che ci attende nella folla. Perché, in quello sguardo, c’è Gesù.
 
Elena
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