La bellezza è negli occhi di chi contempla

II giorno dell’Ottava di Natale – s. Stefano

II giorno dell’Ottava di Natale – s. Stefano

Ringraziando il gruppo teologico di AC per i commenti di Avvento, con oggi riprendono a scrivere i collaboratori di La Bella Notizia.

Giovanni 15,18-22

In quel tempo. Il Signore Gesù disse:

 

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”.

 

 

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

 

Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.

 

Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato»

 

Oggi che è Domenica, negli otto giorni della festività del Natale, si ricorda comunque santo Stefano, primo martire e primo amico di Gesù di cui ha condiviso la fine, la brutta fine della morte a causa dell’annuncio di Gesù, a causa della Buona Notizia che non ha smesso di proclamare nonostante desse fastidio ad alcune orecchie.

Mi interrogo davvero in questi giorni su cosa voglia dire essere testimoni oggi, a quasi un quarto dall’inizio del III millennio. Il mondo sembra seguire tutta un’altra direzione, sembra voler ascoltare le voci comode, più semplici, quelle che eliminano il dolore e la fatica così umanamente poco sopportabili. Per questo “odia” la Notizia Buona che è Gesù e perseguita i suoi discepoli.

Però il Natale di Gesù, quella culla carica di sepoltura, questo martirio di Stefano, mi interrogano davvero profondamente.

Certo, noi annunciamo la Gioia del Bimbo Divino che nasce, quella gioia che però non corrisponde ai lustrini, cenoni, vacanze, musica ma Letizia Perfetta – come direbbe S. Francesco o pure quel san Paolo autore non materiale del martirio ricordato oggi– che sa sperare e attendere nella prova, nella sofferenza, nella tribolazione, quella Pace che non è assenza di problemi o noia, ma affidamento alle cure paterne e tenere e misericordiose del Padre.

 

Non mi resta che chiedere un briciolo della fede di Stefano, di quella tenera Luce che ieri si è accesa (in alcuni casi giunta da Betlemme grazie agli Scout!), che sia sufficiente a illuminare un giorno alla volta, abbastanza da sapere vedere e costruire sempre il Bene intorno a me, proprio quando la strada si fa più buia e in salita, nelle vicende meno liete della vita.

Auguri a tutti coloro che, come me, portano un nome così impegnativo: possano essere testimoni di speranza e “corona” di Gioia per quelli che ci incontrano!

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