A maggio 2020 Papa Francesco ha indetto un anno speciale di ripresa e approfondimento dell’enciclica Laudato Si’ scritta nel 2015, rivelando uno sguardo realistico e profetico sul mondo che stiamo abitando oggi.
Talvolta non ci accorgiamo della bellezza in cui siamo immersi e ci permettiamo di rovinare la Terra, l’unico posto che Dio ci affidato, fin dalla creazione (come ci ricorda Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”).
La foto della sezione ci ricorda che l’uomo (rappresentato qui da una rete di ferro) è pienamente inserito nella natura (il fiore) ma ha sempre davanti a sé una duplice possibilità: rovinarla, distruggerla, sfruttarla oppure prendersene cura, proteggerla, costruire un luogo bello in cui vivere.
Il destino dell’uomo è intrecciato a doppio filo con quello dell’ambiente: la sua vita ha conseguenze sul pianeta.
In queste pagine che pubblicheremo di venerdì, il giorno in cui Dio ha creato l’uomo e lo ha posto nel giardino, grazie al contributo di molti che hanno riletto e commentato alcuni brani dell’enciclica, impariamo ad avere uno sguardo unitario sulla complessa realtà di questo periodo di globalizzazione, a tenere insieme i problemi sociali e ambientali, a cercare soluzioni condivise e non frammentarie, parziali, solitarie.
Il mondo è tutto connesso, noi siamo tutti uniti, abitanti di questa Terra che ci precede e ci è data in dono e ci chiama alla responsabilità di esserne custodi.
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