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150% per la sostenibilità energetica: mai soluzioni miracolose

150% per la sostenibilità energetica: mai soluzioni miracolose

E’ di alcuni giorni fa la notizia che in un esperimento effettuato presso un laboratorio del NIF (National Ignition Facility) in California, negli Stati Uniti d’America, è stata realizzata una reazione di fusione nucleare che ha sprigionato il 150% dell’energia ricevuta. Quindi, la notizia che una reazione abbia generato 1 volta e mezza l’energia utilizzata per stimolarla ha destato molta attenzione e, in un certo senso, anche molte speranze di aver trovato un meccanismo molto efficiente per la generazione di energia.

Sicuramente il fatto che per la prima volta nella storia, la fusione nucleare indotta e controllata abbia rilasciato più energia di quanta gliene sia stata fornita è uno dei risultati più attesi negli ultimi 70 anni di ricerca nel mondo della scienza nucleare. Infatti, abitualmente non è mai possibile produrre più energia di quella utilizzata per far scatenare una reazione e, se questo fosse confermato, sarebbe un punto molto importante in tema di sostenibilità energetica.
 
Come funziona questo esperimento?
Per realizzarlo vengono utilizzati laser potenti e molto precisi che colpiscono l’interno di un cilindretto metallico, che assorbendo i raggi ultravioletti e generando raggi X fanno implodere una capsula posta al centro del cilindretto che, fondendo, rilascia energia. Da notare che l’esperimento ha permesso di produrre più energia di quella iniettata dai laser, ma non più energia di quella totalmente utilizzata per realizzare l’esperimento. Quindi, il risultato è sicuramente molto promettente, ma non miracoloso.
 
Quali sono le ricadute per il sistema energetico attuale?
Sicuramente il risultato ottenuto è estremamente interessante ma, prima di arrivare ad un’applicazione industriale e commerciale di questa tecnologia, occorrerebbe innanzitutto aumentare di molto l’efficienza del sistema. Inoltre, trattandosi di un esperimento realizzato in laboratorio, prima di rendere il meccanismo utilizzabile nella produzione di energia su larga scala occorrerebbe renderlo riproducibile “in campo” (non solo in laboratorio) oltre che raggiungere anche la convenienza economica, ad oggi non ancora raggiunta né tantomeno ricercata.
 
Questo meccanismo di produzione di energia è sicuro?
Premesso che tutti gli esperimenti di laboratorio vengono realizzati in condizioni di massima sicurezza, per parlare della sicurezza di questo nuovo meccanismo sarà necessario comprendere come riprodurlo su scala industriale e solo dopo sarà possibile definirne le condizioni di sicurezza. Allo stesso modo non è possibile dire oggi se questo meccanismo di generazione di energia sarà più conveniente di quelli ad oggi esistenti, ma occorre prima studiare se e come sia possibile riprodurlo a livello industriale e su grande scala.
 
Quindi la fusione nucleare può essere considerata la risposta a tutti i problemi energetici?
Ahimè la risposta è negativa, sebbene questo può essere un ulteriore elemento sul quale basarsi per risolvere il problema globale. Infatti, attualmente la fusione è un settore di ricerca interessantissimo che fa progressi rapidi e a volte anche emozionanti per i ricercatori, ma resta un settore di ricerca sul quale occorre continuare a investire al fine di ottenere soluzioni concrete.
 
Purtroppo, per il problema energetico non esistono e non esisteranno mai soluzioni miracolose, ma occorre impiegare meccanismi sempre più efficienti passo dopo passo, oltre a fare ciascuno di noi ogni giorno la propria parte come consumatori consapevoli. Solo così, unendo le forze di ciascuno e i progressi fatti in tutti gli ambiti energetici dalla scienza, sarà possibile risolverlo. 

 
 
Francesca Mapelli
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